Menu
Conversational

Esperimenti imbarazzanti di lunghe esposizioni

Allora, siccome queste voleva essere anche un blog di fotografia, e non solo di mirabolanti viaggi, spesso fatti a pochi chilometri da casa, volevo rendervi partecipi dei miei primi esperimenti sulle lunghe esposizioni, ovvero quelle foto fatte tenendo l’obiettivo della fotocamera aperto per un periodo prolungato al fine di catturare una quantità maggiore di luce e registrare dettagli in ambienti con scarsa illuminazione o per ottenere effetti creativi.

Per fare questa tipologia di scatto, le lunghe esposizioni, bisogna far sì che l’obiettivo, o meglio la tendina dello stesso, rimanga aperto per più tempo possibilie, e per far si che questo accada bisogna che l’ambiente sia molto scuro, oppure usare dei filtri ND, e poi mettere la macchina fotografica sul treppiede.
Io, ovviamente, siccome sono un novellino della fotografia, non ho ne’ questo ne’ quello, e quindi ho cercato di approffittare dell’oscurità ambientale del tardo pomeriggio, ma purtroppo non era sufficiente.
E allora ho abbassato più che potevo gli ISO, cioè li ho messi a 100, e poi ho chiuso il diaframma più che potevo, arrivando a cifre imbarazzanti, tipo f/29.
Robe da pazzi.
Non fatelo perchè poi con la diffrazione della luce causata da tali chiusure del diaframma, si rovina la nitidezza dell’immagine, ma a me non importava perchè volevo solo sperimentare questa tecnica che bisogna padroneggiare per diventare fotografi fichi e di conseguenza padroni dell’Instagram e di 500px.
Comunque sono così riuscito a raggiungere tempi fino anche a 0,5 secondi, che non sembra poi molto, ma sono riuscito a ottenere quello che molti definiscono effetto seta.

Per fare tutto ciò avevo individuato un posto strategico, a Quero, sotto un ponticello, bruttino, di cemento, senza pretesa alcuna che non fosse quella di sostenere la strada sovrastante, dove passa un ramo del fiume Piave che fa qualche saltino per oltrepassare un piccolo dislivello, e ci ho portato la morosa un sabato nel tardo pomeriggio, rischiando pure di rimanere single, tanto lei ne fu felice di questi miei esperimenti di lunghe esposizioni.

E così ne sono uscite queste foto qua, non mi par malaccio:

Poi ho scattato molto altro, per fare tanti esperimenti e le uniche due foto che ho salvato sono queste due, una che ho provato a vedere il bokeh del nuovo obiettivo e una che ho fatto un pattern, che è un’altra cosa che fa parte della composizione che se la applicate quando scattate, poi le foto saranno irresistibili e tutti le guarderanno dicendo “guarda questo che bel pattern, è proprio una bella foto questa”.


Foto ri-editate nel 2023 quando ho ripreso in mano alcune foto del passato dimenticate nell’hard disk e ho dato il via all’operazione: “miglioriamo il blog”.

/ 5
Grazie per aver votato!

No Comments

    Leave a Reply

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.