E così mentre lo facevo io e la Ricoh ci conoscevamo sempre meglio e io affinavo sempre meglio la tecnica fotografica.
In passato non l’avevo mai fatto ed è stato un gran peccato, ho pensato in questi giorni, perchè per fotografare bene quando si ha davanti qualcosa che val la pena esser fotografato, bisogna essere pronti e non perdere l’attimo, come dicono quelli bravi, e per non perdere l’attimo bisogna essere allenati: la testa deve sapere già cosa fare senza pensare e le mani devono sapere già dove andare senza pensare, e io invece non solo non ero sempre pronto a fare giusto in poco tempo, ma certe macchine che ho avuto è quasi come non averle conosciute.
E allora ecco qua un po’ di foto casual che ho fatto:
La Ricoh ha anche una funzione macro che, anche se non è una macro seria, non delude: ecco qui 5 fotografie che denotano la straordinaria qualità che si ottiene nello scattare a soggetti molto vicini.
Ed è così che nella ma testa partivano tanti momenti foglioline e fiorellini, mai fatti prima.
Altre foto in giro, dopo la pioggia, qui ho cercato di catturare anche dei riflessi, grazie alla manegevolezza della GR3 non è un problema metterla rasoterra, ma debbo dire che un display tiltabile farebbe comodo.
Sono quasi tutte in verticale perchè poi ci facevo la Stories su Instagram:
Ma non solo con la Ricoh ho scattato questo mese, e qui un po’ di foto Urban fatte in giro per Montebelluna, con la Olympus. Anche qui ho però sperimentato qualcosa di nuovo e sono uscito con l’obiettivo Pentax A 28mm, che comprai ai tempi della Pentax, e che con un adattatore della Urth ho attaccato alla macchina. Il focus è manuale, ovviamente, e non mi sono capito con le tacchette della messa a fuoco, perchè l’obiettivo è pensato per una 35mm, e siccome l’iperfocale, e quindi la messa a fuoco, dipende anche dalle dimensioni del sensore, e qua abbiamo un micro 4/3 che, rispetto a un 35mm, o full frame, è un x2, non ho capito se anche le distanze dovevano essere moltiplicate per 2. Per fortuna nella Olympus c’era il focus peaking, cioè quella funziona che quando le cose sono a fuoco sono contornate di rosso, e la paura è passata.
Tra l’altro, la mia focale da 28 è diventata un 56mm per lo stesso motivo, e non è stato niente male scattare con una focale così lunga, anche questa esperienza quasi nuova.
E qui altre foto a caso, tra colori dell’autunno e un po’ di banalography:
I bought the Ricoh GR3, and because it fits in a pocket, I started to put it in my pocket every day and take pictures every day, or almost every day.
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